Bere una tazzina di caffè è per molti una vera e propria abitudine, ma cosa fare quando per motivi di salute viene consigliato di non consumarne più?
Dopotutto la caffeina contenuta nel caffè ha anche diverse proprietà benefiche: ad esempio agisce come stimolante del sistema nervoso, aumenta le pulsazioni cardiache e può avere effetti positivi sulla gestione dei processi digestivi e contro il mal di testa.
Vero è, però, che per insonni, cardiopatici e ipertesi, la caffeina può trasformarsi in un vero e proprio problema, quindi da evitare per quanto possibile.
Proprio per questo negli ultimi anni il caffè decaffeinato sta prendendo sempre più piede nelle case italiane come sostituto del caffè tradizionale per chi vuole o deve limitare l’assunzione di caffeina.
Caffè decaffeinato: è davvero a zero caffeina?
Prima di tutto va precisato che anche in un caffè decaffeinato la caffeina, seppur in percentuali minime, è comunque presente.
Per essere definito decaffeinato, infatti, è necessario che la percentuale di caffeina presente non superi lo 0,10%, contro percentuali nei caffè tradizionali che variano in genere dal 1,2% al 3%.
Ecco perché questo tipo di caffè può comunque agire in modo positivo sui disturbi della digestione e contro il mal di testa: secondo alcuni studi, infatti, anche la piccola quantità di caffeina presente sembrerebbe sufficiente per aiutare il nostro organismo in questo senso.
D’altra parte è bene ricordare che proprio questa minima presenza di caffeina può essere sufficiente a provocare o peggiorare i sintomi connessi con reflusso gastrico e gastrite.
Il processo di decaffeinizzazione è sicuro per la salute?
Il processo che riduce la quantità di caffeina nel seme ancora verde e crudo del caffè può avvenire in genere secondo tre metodologie diverse per durata, costi e risultato finale. C’è da dire, infatti, che durante questo processo effettuato con l’utilizzo di solventi, acqua o anidride carbonica, oltre alla caffeina, vengono di solito disperse altre proprietà organolettiche del caffè, a discapito quindi del gusto finale, che ne risulta impoverito, anche se in parte compensato dalla minore presenza di caffeina, che di solito conferisce un gusto amaro. Ne risulta quindi un caffè meno aromatico, ma più dolce.
Proprio il procedimento di decaffeinizzazione, da cui risulta quindi un profilo aromatico differente in base al metodo utilizzato, faceva discutere soprattutto in passato in merito alla dannosità dei prodotti utilizzati.
Ci riferiamo in questo caso al metodo che prevede l’utilizzo di solventi: un particolare tipo di solvente utilizzato in passato venne infatti ritenuto nocivo per la salute dell’uomo e da qui è nata l’idea che il caffè decaffeinato facesse male.
In realtà oggi quello specifico solvente è vietato nell’industria alimentare e ne vengono utilizzati altri innocui per il nostro organismo.
Possiamo quindi affermare che al giorno d’oggi il processo di decaffeinizzazione è assolutamente sicuro per la nostra salute.
I vantaggi del caffè decaffeinato
Il caffè decaffeinato è un ottima alternativa per dare la possibilità agli amanti del caffè di poter godere del suo gusto, anche nei casi in cui non si possa o non si voglia assumere caffeina.
Vediamo ora di riassumere quali benefici si possano ottenere bevendo caffè decaffeinato:
- la presenza di flavonoidi aiuta a proteggere il nostro fegato dai danni provocati dai radicali liberi
- ha un effetto antiossidante (per alcuni anche migliore del caffè tradizionale!)
- può rallentare la progressione del Parkinson, andando a stimolare alcune parti specifiche del cervello
- può contribuire a prevenire l’insorgenza del diabete di tipo 2
- si tratta di una bevanda ipocalorica, pertanto facilmente inseribile in qualsiasi tipo di regime alimentare
- pur avendo poca caffeina, ne avrebbe in quantità sufficienti per avere benefici nel processo digestivo e per agire contro i disturbi del mal di testa
Caffè decaffeinato o caffè tradizionale?
Da tutto quello che abbiamo sostenuto finora si evince che il caffè decaffeinato non sembra avere grosse controindicazioni rispetto al caffè tradizionale, se non per chi già soffre di disturbi gastrici.
Certo, forse durante il processo di decaffeinizzazione ne viene penalizzato un po’ il gusto e certo, il processo di tostatura è poi lo stesso del caffè tradizionale, ma crediamo a questo punto di poter affermare che bere caffè decaffeinato possa apportare gli stessi benefici del caffè tradizionale.
Per quanto riguarda le controindicazioni, caratteristiche e proprietà del caffè decaffeinato sono pressoché le stesse, ad eccezione appunto per la quantità di caffeina.
Il caffè decaffeinato può quindi essere considerato una valida alternativa a quello tradizionale, sia nella versione macinata da preparare con la moka che nelle versioni in capsule e cialde (per accorgertene, puoi provare le nostre capsule di caffè decaffeinato).
Il sapore è leggermente diverso per i palati dei veri intenditori ma sicuramente si tratta di un’ottima soluzione per a chi altrimenti sarebbe costretto a rinunciare alle sue tazzine quotidiane!